Rivotril: può avere effetti collaterali

Stazione Termini, a chiacchierare fino a tardi. Al primo binario si è rifugiato stasera un amico di Carmelo, si chiama Gabriele, di Latina. Un uomo robusto, alto un metro e quasi ottanta, testa lucida, rasata a zero, sproporzionatamente grossa, ma forse è solo un'impressione, perché è gonfia di lividi e croste e rossa di litri di vino. Gabriele è stato malmenato ieri notte, dopo che aveva difeso un uomo da un gruppo di rumeni che volevano dargli fuoco nel sacco a pelo per un regolamento di conti. Si è preso una bella paura, racconta, e poi si è preso anche un coltello. L'ha comprato oggi alla stazione, da un amico. Ci mostra una lama lunga una spanna. Giura vendetta, e mentre si passa due dita sulla gola con un gesto di stizza, negli occhi gli si legge una forte agitazione. E' irrequieto.

"Tengo bisogno da parla co' quacuno. Se me ripija o matto non o saccio se ja'a faccio… ce so' già passato… se te me vedei ieri, carzoni sporchi de sangue, scarpe… sto a cerca' d'aregge certi nervi che, se esplodono…". Gabriele è decisamente ubriaco, alla sera non si contano i cartoni di Tavernello, ma è serio quando mi parla dei suoi "nervi". In un momento di lucidità mi spiega come anche la minima discussione gli provoca reazioni spropositate, dovute all'abuso che fa da anni di Rivotril. Si tratta di uno psicofarmaco sedativo a base di benzodiazepine, prescritto di solito per contenere l'ansia e indurre sonnolenza, ma che da anni viene venduto diffusamente e a buon prezzo sul mercato delle droghe illegali della strada.

Baste leggere le istruzioni per l'uso per farsi un'idea delle controindicazioni: ad alte dosi provoca dipendenza, instabilità emotiva, sbalzi d'umore, paranoia, tendenza all'aggressività e depressione, confusione, difficoltà di movimento, amnesia, irrequietezza e stanchezza cronica, sintomi che si amplificano con l'assunzione di alcol.

La descrizione di Gabriele coincide: "Te da na sonnolenza, te fa prenne dee stranezze, te manna a rubba' te fa fa'n sacco de cose, però dato che io nun so' ladro, da quanno m'è successa a cosa mia, che m'hano levato e fijie e tutto quanto, ho comminciato a pijane tante, che nun m'abbastavano na cinquantina ar giorno". Cinquanta pasticche al giorno di Rivotril, annacquate con diversi litri di vino e alcolici fanno la ricetta di una storia disperata, di un passato che non vuol passare e di un futuro che non sa arrivare. "Quanno e prendi non sei più te, non è a persona tua stessa. Succede che dentro ar cervello te cambia quarche cosa. Sento tanta ggente che a prenne, spacca questo, spacca quell'altro rompe a destra, rompe a sinistra. Perché questa cosa tanta ggente i manna a rubba', tanta ggente i manna a ammazza', dimo così che i ladri è na cosa come se fosse n chilo de cocaina, vanno tranquilli… Io presempio, perché nun so' ladro, ho lavorato dentro nu stabbilimento medicine omeopatiche pe' 12 anni. Ma da quanno ho 'niziato a pija' sta robba, non ho più potuto lavora, o perché me fregavano, o perché era na cosa così… ".

Gabriele ha iniziato a consumare Rivotril prima di trovarsi senza casa, e senza le due bambine, affidate dal giudice ad un istituto per minori. Da anni la depressione accompagnava le sue giornate, in famiglia erano continue tensioni e la vita sembrava sfuggirgli di mano. "Io bbazzicavo a a stazione da sempre, all'inizio l'ho prese alla stazione, alla stazione stano quante ne vo. Se trovano, ce ne stano 5mila se ne voi, non solo Rivotril trovi de tutto… Minias ho sentito parla… Metadone se trova più facilmente, come ho sentito".

Comprare Rivotril o altri psicofarmaci in strada non è difficile, basta rivolgersi alle persone giuste, nell'atrio della Stazione Termini, di fronte alla biglietteria, o lungo il 1° binario. "Vai da na ragazza, da n ragazzetto, 50 centesimi e piji na pasticca. Però quelli, non so chi è, perché non so chi è te dico a sincera verità, rubbano er timbro e'e ricette bbianche, e rubbano e se e fano da soli. Pijiano na confezione a n'euro e 45 e se a vendono a 20 euro, a scatoletta dee pasticche. Però sulla strada se compra solo e pasticche, no e ricette".

I soldi per comprare le pasticche Gabriele li trovava facendo la colletta, davanti a una chiesa di via Marsala, vicino la stazione Termini, ogni mattina, oppure facendo il parcheggiatore abusivo. A vendere il Rivotril, il Minias, o il Metadone - continua Gabriele - "so ragazzi che dormano n strada, o fano pe guadagnasse quarche cosa". Gabriele parla solo del mercato che conosce, ma non esclude ci siano altri luoghi: "Solo Termini, può darsi se ce sta da antre parte no o so. Dentro a stazione, è molto diffuso, è quello che faccio io per nun sta' nervoso der probblema grosso de tutta a vita, che so' e fijie che m'hano levato".

"E' na vita bbrutta che se fa - conclude Gabriele -, che quanno chiedi aiuto too da nessuno. Anche pecchè - ammette - non me so mai trovato n'assistente sociale pe i grandi, so stato sempre appresso a sta ssistente dove c'aveo e figlie, de minori".

[ Tratto da "Roma senza fissa dimora", 29 dicembre 2004]

Leggi "Roma città vista di spalle"

1 comment:

*Dioniso*777* said...

Però a Roma era il quotidiano questo, per tanta gente si, due pasticche per iniziare il mattino, gli serviva un euro, cinquanta centesimi l'una, c'erano gli affiliati li chiamavo io, persone non ammalate che non si sa perché prendono questo farmaco con tre ricette al colpo, medici nel giro del racket più vendi più guadagni ... e un giorno, poco dopo che ero arrivato, un uomo sui trenta cinque imbottito di alcol e pasticche andò in uno di quei tanti market alimentari dove vendono di tutto, la donna che lavorava alla sicurezza vide che rubò un cd, un cd ripeto, venti euro, e quando andò li per fermarlo estrasse un taglierino e glielo piantò nel collo. E purtroppo per chi ci vive la gente impasticcata e che va a cartoni di tavernello o altri spacca fegato per eccellenza ce n'è a bizzeffe, tanto che i primi giorni che sono arrivato come dico sempre, mi posizionavo li in via Marsala ad aspettare il furgone col cibo e dio mio, quanta gente ubriaca e che chiudeva gli occhi. Questo qui sotto preso da un blogger sui senzafissadimora a Roma, ne abbiamo in tutte le città, eserciti come diceva Grillo e questi per vivere non possono fare altro che rubare, prenderne a chi ne ha. Anch'io conoscevo e facevo anche di persone, ne prendevo due e partivo per porta portese, il grande mercato e tornavo con due borsoni di vestiti usati da vendere. Contrattavo meglio, rubavo meglio, ogni ansia sparisce e così non ti poni più problemi a prendere quello, è mio, è tuo, no, è li, basta! Io non usavo alcol però quando vivevo in queste città, è troppo pericoloso per come sono fatto io e per chi ci gira, non è saggio viaggiare sbronzi in cerca di rogne a ROMA, non avrai vita facile.